Cammei

Museo
Malacologico
Piceno

 

Sei delle oltre centomila specie di conchiglie esistenti al mondo, da oltre un secolo, vengono sfruttate nella glittica e consentono la realizzazione da parte di valenti artisti, soprattutto concentrati a Torre del Greco, di cammei.
Gli artisti torresi sfruttano le differenze cromatiche fra i vari strati che compongono talune conchiglie e quindi riescono ad ottenere contrasti di colore che si concretizzano in volti e figure in rilievo.
Le conchiglie maggiormente utilizzate sono: Cassis madagascariensis, Cypraecassis rufa, Cassis cornuta, Cypraea tigris, Strombus gigas e Pinctata margaritifera; le prime quattro sono in assoluto le più sfruttare, mentre le prime due sono quelle che più si prestano per la realizzazione di cammei pregiati.
Le principali fasi di lavorazione dei cammei sono: la scoppatura, la segnatura, la sagomatura, l'aggarbatura, la messa in pece, il disegno, l'abbozzatura, l'incisione, la rifinitura, la lucidatura e la sgrassatura.
Nel Museo Malacologico di Cupra Marittima una intera sezione è dedicata al mondo dei cammei e, periodicamente, vengono presentati nuovi elaborati realizzati dai maestri incisori di Torre del Greco. Il Museo, nel 1993, si è fatto promotore di una monografia: "Cammei: gioielli dalle conchiglie" di T. Cossignani, edito da L'Informatore Piceno che permette di scoprire i mille segreti di un'arte gelosamente custodita nel napoletano.
La pubblicazione è l'unica del genere esistente e presenta anche le opere recenti di tutti i maggiori incisori viventi.
Le conchiglie utilizzate dai cammeisti si prestano per una infinità di cose. La parte principale (coppa) viene utilizzata naturalmente per i cammei e nelle conchiglie più grandi della Cassis madagascariensis, anche una parte interna (seconda coppa) può essere incisa così come la parte basale chiamata "coronella"; di ciò che resta viene praticamente utilizzato tutto.
Il labbro spesso della conchiglia può dare pallini, barilotti ed ovalini per spille, orecchini e collane, apprezzate specie se ricavate dalla Cypraecassis rufa ("corniola"), dallo Strombus gigas ("conchiglia rosa") e dalla Pinctata margaritifera ("madreperla").
Taluni labbri di conchiglia vengono intagliati velocemente così da realizzare statuine portafortuna, altri invece vengono scolpiti così da ottenere componenti figurate per oreficeria. Dalla carcassa residua della Cypraecassis rufa, privata della coppa, gli artigiani di Torre del Greco ricavano portalumini venduti nei santuari o souvenir per le località di
villeggiatura.
In tanti hanno cercato di imitare gli incisori di cammei con macchine e pantografi, ma l'irregolarità delle conchiglie non si presta per produzioni di serie e l'unica cosa che sono riusciti a fare in Cina è solo la riproduzione di cammei in plastica che comunque non hanno nulla a che fare con i capolavori di Torre del Greco.
La conchiglia che può essere incisa in serie e con frese elettriche è la Pinctata margaritifera, per il fatto che ha uno strato monocromatico di madreperla ma anche per questo è l'unica che permette cammei iridescenti, senza quei contrasti di colore che danno pregio all'incisione.